
Ogni persona che si reca in studio è mossa da un dolore o un fastidio che altera il normale svolgimento della giornata.
Solitamente il dolore è associato a qualcosa di negativo, una sfortuna, un “qualcosa” da togliere assolutamente.
Questa è sicuramente la visione del paziente ed è del tutto accettabile e rispettabile, ma.. è per forza una manifestazione negativa il dolore?
In realtà un dolore in generale ci stà ad indicare che qualche struttura da qualche parte non funziona correttamente, un pò come quando sul cruscotto dell’automobile si accende la spia della riserva del carburante. È grazie a quel segnale che noi ci rechiamo dal benzinaio e magicamente essa sparirà.
È quindi importante per il terapista capirne di più sulla tipologia del fastidio stesso; queste informazioni sono preziose per risalire alla struttura che è in sofferenza ed indirizzare il trattamento nel migliore dei modi.
Ma quindi, quanti tipi di dolore ci sono?
I dolori sono numerosi e differenti tra loro. Una divisione grossolana ma che già ci può dare interessanti indicazioni è in base alla tipologia della loro manifestazione, in parole povere descrivendoli con un aggettivo; vediamolo meglio.
Forte e acuto: in genere riferito per compressione delle terminazioni nervose. Un nervo compresso ci da anche una sintomatologia simile ad una scossa, un lampo. Per es. può essere una compressione del nervo data da un’ernia.
Se è trafittivo: solitamente viene percepita la sensazione di una punta di una lama. Può essere associato a compressioni del tessuto neurologico o disfunzioni/ infiammazioni viscerali.
Se è rigido: in questo caso la disfunzione più probabile è da cercare in ambito muscolo scheletrico. Potrebbe essere un’alterazione muscolare e/o di un’articolazione.
Se è pulsante: questa caratteristica indica generalmente una disfunzione di natura vascolare. In base alla posizione in cui pulsa può dare informazioni sulla struttura vascolare in disfunzione. La persona può anche descrivere una sensazione come se avvertisse aghetti o formiche sulla parte in disfunzione (es. nella mano).
Se è urente: dolore simile al contatto con corpi arroventati, bruciante. Indica solitamente uno stato infiammatorio con le caratteristiche manifestazioni quali: calore, rossore, gonfiore, dolore e alterazione della funzione (se è nell’arto inferiore non mi permette di camminare come di consueto).
Se è crampiforme: anche questa descrizione solitamente fa orientare verso una struttura viscerale.
Queste sono le principali classificazioni, non sono esaustive e non sostituiscono pareri esperti; vogliono essere solo una piccola guida, un faro per orientarsi e per aumentare la consapevolezza del proprio corpo.
Gli aggettivi attribuiti ai diversi dolori sono applicabili a diverse parti del corpo, per es. in un dolore lombare (clicca qui per saperne di più) possono essere presenti una o più manifestazioni contemporaneamente.
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A presto,
Filippo.
Massoterapia, Chinesiologo, Kinesiologo, a breve Osteopata.